La Ricerca Clinica



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L’Istituto di Ematologia “L. e A. Seràgnoli” è un centro di riferimento nazionale e internazionale per la diagnosi e cura dei pazienti affetti da malattie ematologiche. Grazie all’intensa attività di ricerca svolta in Istituto, è possibile accedere a metodiche all’avanguardia e terapie innovative, che contribuiscono al miglioramento delle aspettative di cura e di qualità della vita dei pazienti ematologici.

Quando si parla di “ricerca clinica” si riferisce alle sperimentazioni condotte sull’uomo, al fine di sviluppare nuovi farmaci o trattamenti, migliorare le conoscenze sulle patologie, disporre di nuovi metodi diagnostici e, più in generale, migliorare gli strumenti per curare i pazienti. Questi obiettivi vengono raggiunti mediante la conduzione di studi clinici, condotti secondo precisi protocolli e rispettando le normative vigenti e gli standard internazionali di qualità e di etica della ricerca clinica. Le sperimentazioni cliniche contribuiscono attivamente al progresso nella lotta contro molte malattie, sia in termini di terapie più efficaci e meglio tollerate, sia in termini di sviluppo di strategie di trattamento che ne definiscano il ruolo nello specifico contesto terapeutico.

Che cos'è

Che cos'è una Sperimentazione Clinica?

Con il termine “Sperimentazione Clinica” si intende una ricerca scientifica rivolta a pazienti, con lo scopo di identificare risposte specifiche a nuove terapie o procedure, oppure nuove modalità di utilizzo di terapie già note.

Perché le Sperimentazioni Cliniche sono importanti?

Le Sperimentazioni Cliniche danno un grande contributo alla conoscenza ed al progresso nella lotta contro molte malattie. Molti dei trattamenti terapeutici odierni più efficaci sono il risultato di lunghi studi di sperimentazione clinica, che spesso suggeriscono nuove direzioni per la ricerca futura.

Che tipi di Sperimentazioni Cliniche esistono?

La sperimentazione si articola in diverse fasi e viene effettuata prima in laboratorio e in modelli animali (sperimentazione pre-clinica) e poi sull’uomo (sperimentazione clinica).

Gli studi clinici possono riguardare tutti gli ambiti della ricerca: prevenzione, diagnosi e trattamento dei tumori, aspetti di qualità di vita, controllo dei sintomi e aspetti psicologici dei pazienti e dei loro familiari.

Le Sperimentazioni Cliniche terapeutiche vengono classificate in fasi: ogni fase dipende dalla precedente e comprende un numero di soggetti progressivamente maggiore.

  • Fase I: valutazione del profilo di sicurezza in termini di dosaggio e di effetto biologico di un nuovo farmaco o una nuova terapia. Se il farmaco dimostra di avere un livello di tossicità accettabile rispetto al beneficio previsto (il cosiddetto profilo beneficio/rischio), può passare alle successive fasi della sperimentazione
  • Fase II: ulteriore valutazione del profilo tossicologico e definizione dell’attività del farmaco, cioè la sua capacità di produrre sull’organismo umano gli effetti curativi desiderati. Questa fase serve inoltre a comprendere quale sarà la dose migliore da sperimentare nelle fasi successive, e determinare l’effetto del farmaco in relazione ad alcuni parametri
  • Fase III: valutazione dell’efficacia del farmaco, confrontando la nuova terapia con lo standard della pratica clinica o con un placebo. La tipologia di studio di riferimento in questa fase è lo studio clinico controllato randomizzato. Si tratta di un tipo di studio in cui ai pazienti viene assegnato casualmente (random) il nuovo principio attivo o un farmaco di controllo (in genere il trattamento standard usato per la patologia oggetto della ricerca)
  • Fase IV: è la fase della sperimentazione clinica che include gli studi condotti dopo l’approvazione del farmaco; è detta della “sorveglianza post marketing” perché viene attuata dopo l’immissione in commercio

Vengono condotti anche studi per valutare tecniche chirurgiche e dispositivi medici o di tipo osservazionale che non richiedono alcuna classificazione specifica e che vengono definiti studi senza intervento farmacologico, mirati alla semplice osservazione del dato sperimentale.

Come si partecipa ad una Sperimentazione Clinica?

Ogni sperimentazione clinica si basa sul protocollo di studio. Il protocollo descrive le caratteristiche delle persone che possono essere curate nell’ambito di una sperimentazione clinica, il programma, la logistica, gli esami necessari, gli aspetti statistici, i dettagli sulla cura e la durata dello studio.

Per verificare l’idoneità di una persona a partecipare ad una sperimentazione clinica è previsto un accurato programma di esami che permette di stabilire se tutti i requisiti richiesti dallo studio sono soddisfatti. I criteri di inclusione definiscono l’adeguatezza per la partecipazione alla sperimentazione clinica, mentre i criteri di esclusione sono quelli che descrivono la non idoneità. È importante sottolineare che questi criteri sono essenziali per individuare le persone più adatte allo studio e garantire la loro sicurezza, non hanno alcun intento discriminatorio e permettono di ottenere le migliori informazioni per la cura del paziente.

Il programma dello studio prevede visite regolari eseguite dal personale coinvolto nella ricerca per monitorare la salute dei pazienti e valutare la sicurezza e l'efficacia della terapia.

Come viene tutelato chi partecipa ad una Sperimentazione Clinica?

Le sperimentazioni cliniche sono soggette a scrupolose normative e linee guida che hanno il compito di tutelare i soggetti che partecipano ad uno studio clinico.

Le Autorità Regolatorie - nazionali ed internazionali - ed il Comitato Etico effettuano periodica revisione dei dati provenienti dagli studi clinici ed hanno il compito di tutelare i diritti e garantire la sicurezza del soggetto partecipante ad uno studio.

Gli attori della sperimentazione clinica

Le principali strutture e figure coinvolte nella ricerca clinica sono:

  • Promotore/Sponsor: È una persona fisica, una società, una istituzione oppure un organismo che si assume la responsabilità di avviare, gestire e/o finanziare la ricerca.
  • Sperimentatore principale (Principal Investigator, PI): è un sanitario o altra figura professionale dipendente dell’Istituto o che agisce nell’ambito di una convenzione con lo stesso (ad esempio personale universitario in convenzione) responsabile dello svolgimento della ricerca clinica.
  • Co-sperimentatori: personale strutturato o non strutturato, individuato e supervisionato dal PI, delegato, previo consenso, a svolgere procedure e attività previste dal protocollo dello studio e/o a prendere decisioni connesse allo studio.
  • Coordinatori della ricerca (data-manager/study coordinator): svolgono attività di supporto, facilitazione e coordinamento delle attività relative al protocollo di studio.
  • Infermiera di ricerca (Research Nurse): oltre alle attività specifiche della professione infermieristica, può collaborare con lo Study Coordinator nel coordinamento dello studio.
  • Responsabile del monitoraggio (Clinical Research Associate): figura di collegamento tra lo sponsor e lo sperimentatore, controlla che lo studio venga condotto in conformità al protocollo di studio e alle normative vigenti.

Sperimentazioni cliniche all’Istituto “Seràgnoli”

La Ricerca Clinica, a fianco della ricerca di base, è parte integrante del processo di cura e rappresenta da sempre una delle colonne portanti dell’Istituto di Ematologia “L. & A. Seràgnoli”.

Attualmente, sono in corso circa 300 sperimentazioni cliniche (fase I-IV), incluso studi osservazionali ed interventistici senza farmaco.

Per garantire una ricerca clinica di alto livello, è da anni attivo il Centro Ricerche Cliniche (CRC) dell’Ematologia, che raggruppa numerosi professionisti dediti allo svolgimento degli studi clinici rivolti ai pazienti ematologici, in stretta sinergia con il personale medico-sanitario.

Centro di Ricerche Cliniche CRC

Il Centro Ricerche Cliniche (CRC), attualmente collocato presso il Padiglione 19 - CRC dell’IRCCS AOU di Bologna, è parte integrante della UOC di Ematologia.




Grazie alla cooperazione di numerosi professionisti competenti ed esperti, il CRC contribuisce alla conduzione delle numerose sperimentazioni cliniche svolte in Istituto, mettendo a disposizione competenze tecniche, metodologiche e strumenti operativi per tutte le fasi dello sviluppo dei progetti di ricerca clinica e di data-management, in accordo ai dettami della Buona Pratica Clinica (Good Clinical Practices, GCP) e della normativa di riferimento.

Su delega dello Sperimentatore Responsabile, il personale del CRC si occupa sia della fase preparatoria e propedeutica all’avvio dello studio, inclusi gli aspetti etici e regolatori, sia del coordinamento delle sperimentazioni cliniche, in stretta collaborazione con il personale medico. Grazie al supporto dei coordinatori degli studi clinici (data manager e study coordinator), viene dunque garantito il corretto svolgimento delle sperimentazioni cliniche, la compilazione e conservazione della documentazione dello studio e la proficua collaborazione delle varie UUOO coinvolte, in accordo con i principi etici e le normative nazionali ed internazionali vigenti.

Presso il CRC operano oltre 25 data manager/study coordinator, figure professionali con contratti di collaborazione, borse di studio o Assegni di Ricerca, che rappresentano il punto di riferimento tra lo sponsor/CRO/CRA e lo staff del centro e garantiscono la proficua collaborazione e comunicazione fra i membri di quest’ultimo, facilitando il coordinamento delle attività relative al protocollo di studio mediante:

  • affiancamento ai promotori esterni, o suoi delegati, per la fase di selezione del centro sperimentale (raccolta documentazione preliminare, visite di selezione centro, etc.);
  • attivazione degli studi (raccolta della documentazione necessaria per l’apertura del centro, organizzazione delle visite di inizio studio (SIV), etc.);
  • gestione dello studio (compilazione CRF, risoluzione queries, raccolta e archiviazione della documentazione, organizzazione e assistenza visite di monitoraggio, etc.);
  • gestione chiusura dello studio (visita di chiusura del centro, archiviazione dell’intera documentazione, etc.);
  • supporto alla gestione della farmacovigilanza e dell’assolvimento degli obblighi previsti per legge.



I collaboratori che operano nell’ambito della ricerca clinica in Ematologia svolta presso l’Istituto “Seràgnoli” sono suddivisi in diversi gruppi di lavoro, corrispondenti alle patologie trattate/in studio:

Inoltre, è presente un nucleo amministrativo (Team “start-up”), trasversale ai gruppi di lavoro, che cura tutta la parte procedurale ed amministrativa propedeutica all’avvio delle sperimentazioni cliniche, dalla sottomissione al Comitato Etico, alla documentazione in Archivio. Nello specifico, lo Start-up si occupa di:

  • supportare gli sperimentatori locali nella valutazione della fattibilità della sperimentazione (prestazioni, personale, attrezzature);
  • redazione della documentazione ai fini della sottomissione per approvazione al Comitato Etico locale e coinvolgimento delle UUOO collaboranti;
  • gestione della corrispondenza da e per il Comitato Etico (rapporti periodici, comunicazioni di avvio e termine sperimentazione, comunicazioni varie);
  • supporto agli uffici Amministrativi del Dipartimento Universitario di Medicina Specialistica Diagnostica e Sperimentale (DIMES) e dell’IRCCS AOU di Bologna nella negoziazione del budget e del contratto di sperimentazione di studi profit promossi da enti esterni;
  • verifica delle attività svolte ai fini della fatturazione dei compensi e dei rimborsi delle prestazioni non routinarie svolte in ambito sperimentale;
  • supporto informativo agli sperimentatori locali e dei centri satellite;
  • Collaborazione con l’UOC Ricerca ed Innovazione dell’IRCCS AOU di Bologna per l’avvio, mantenimento e ampliamento delle Unità di Fase 1 (ai sensi della Determina AIFA del 19/06/2015):
    • valutazione della presenza/assenza dei requisiti minimi stabiliti dalla Determina (documentazione, attrezzature e locali);
    • collaborazione alla redazione e aggiornamento della documentazione necessaria al rispetto dei requisiti documentali richiesti.

Attualmente, sono in corso oltre 300 studi clinici.

Alcuni studi sono proposti da Promotori esterni (Es. Industrie Settore Biomedico, Case Farmaceutiche, Gruppi di studio afferenti alla comunità scientifica, Istituzioni, Aziende USL, Aziende Ospedaliere o Università italiane o estere), mentre altre sono promosse dalla stessa U.O. complessa di Ematologia (per le quali il Promotore, dal punto di vista legale, è l’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna) oppure dall’Università di Bologna (Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche DIMEC).

L’esecuzione di sperimentazioni cliniche è parte integrante dell’assistenza sanitaria. Grazie alla fervente attività di ricerca clinica svolta in Istituto “Seràgnoli” è infatti possibile accedere a metodiche all’avanguardia e terapie innovative, che contribuiscono al miglioramento delle aspettative di cura e di qualità della vita dei pazienti ematologici.

Comitato Etico CE-AVEC

Le sperimentazioni cliniche sono soggette a scrupolose normative e linee guida, che hanno il compito di tutelare i soggetti che partecipano ad uno studio clinico. Per garantire che ogni studio clinico venga condotto in conformità con gli standard di etica e a tutela dell’individuo, è necessario sottoporre ogni sperimentazione al parere del Comitato Etico. Gli studi condotti presso l’Istituto di Ematologia “Seràgnoli” (UOC Ematologia, IRCCS AOU di Bologna), ricadono nell’ambito di competenza del Comitato Etico Area Vasta Emilia Centro (CE-AVEC), che ha sede presso l’IRCCS Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna, Policlinico S. Orsola-Malpighi.

Il CE-AVEC è un organismo indipendente, costituito con delibera n. 6 del 10.01.2018 del Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Policlinico S. Orsola-Malpighi a seguito del riordino dei Comitati etici di cui alla Delibera della Regione Emilia-Romagna N° 2327 del 21/12/2016, e rinnovato con delibera n. 44 del 9/3/2021 del Direttore Generale dell’Azienda USL di Imola. Il CE-AVEC è istituito in conformità al DM 12/05/2006 “Requisiti minimi per l’istituzione, l’organizzazione e il funzionamento dei Comitati etici per le sperimentazioni cliniche dei medicinali” nonché al DM 08/02/2013 “Criteri per la composizione e il funzionamento dei comitati etici”.

Il CE-AVEC, è incaricato di garantire la tutela dei diritti, della sicurezza e del benessere dei soggetti coinvolti in una sperimentazione clinica e di fornire pubblica garanzia di tale tutela. Tale organismo è costituito da membri interni ed esterni alle Aziende di riferimento, rappresentativi di competenze multidisciplinari di area medica e non medica, atte a garantire le qualifiche e l’esperienza necessarie a valutare gli aspetti etici, scientifici e metodologici degli studi proposti.

Fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente riguardo alle responsabilità dello sperimentatore e del promotore in merito alla conduzione degli studi, il CE-AVEC formula pareri di conformità a principi etici in merito agli studi clinici, in osservanza alle normative vigenti e alle disposizioni nazionali e regionali, nonché delle linee-guida sancite dai documenti di istituzioni competenti in materia bioetica.

Il CE -AVEC ha, inoltre, funzione consultiva in relazione a questioni etiche connesse con le attività scientifiche e assistenziali, allo scopo di proteggere e promuovere i valori della persona umana e può proporre iniziative di formazione/aggiornamento di operatori sanitari relativamente a temi in materia di bioetica, ricerca e sperimentazione clinica, e promuovere iniziative di sensibilizzazione rivolte ai cittadini.

Il CE-AVEC si ispira al rispetto dell’integrità fisica e della salute umana, così come indicato nelle Carte dei Diritti dell’Uomo, nei codici di deontologia medica nazionale (versione del 16 dicembre 2006) ed internazionale ed in particolare nella Dichiarazione di Helsinki del 1964 (e successivi emendamenti), nella Convenzione di Oviedo del 04/04/1997, ratificata con Legge 28/03/2001, n. 145 (G.U. n. 95 del 24/04/2001), nella Convenzione UNESCO 2005 sui diritti umani e la biomedicina e nella carta dei diritti dell’Unione Europea (Trattato di Lisbona), ratificato con legge 2/8/08 n. 130. Costituiscono un riferimento, ove applicabili, anche le raccomandazioni del Comitato Nazionale per la Bioetica e il Comitato Nazionale per le Biotecnologie, la Biosicurezza e le Scienze della Vita.

Ulteriori riferimenti normativi per l’attività del CE-AVEC e documenti relativi ad indirizzo e procedure per la conduzione degli studi sono indicati sul sito web del CE–AVEC:
Collegamento al CE-AVEC